To understand Sweden, you need to understand a word that’s hard to explain, let alone translate: lagom. It means, in effect, “perfect-simple”: not too much, not too little. People who are lagom don’t stand out or make a fuss: they blend right in – and this is seen as a virtue. Essays are written about why lagom sums up a certain Swedish mindset – that it’s bad to stand out, to consider yourself better or be an outlier. That’s why it’s so strange that, during the lockdowns, Sweden became the world’s defiant outlier. Swedes saw it the other way around. They were keeping calm and carrying on: lockdown was an extreme, draconian, untested experiment. Lock up everyone, keep children out of school, suspend civil liberties, send police after people walking their dogs – and call this “caution”? Anders Tegnell, Sweden’s state epidemiologist, never spoke about a Swedish “experiment”. He said all along he could not recommend a public health intervention that had never been proven. Tegnell also made another point: that he didn’t claim to be right. It would take years, he’d argue, to see who had jumped the right way. His calculation was that, on a whole-society basis, the collateral damage of lockdowns would outweigh what good they do. But you’d only know if this was so after a few years. You’d have to look at cancer diagnosis, hospital waiting lists, educational damage and, yes, count the Covid dead. The problem with lockdowns is that no one looks at whole-society pictures. Professor Neil Ferguson’s team from Imperial College London admitted this, once, as a breezy aside. “We do not consider the wider social and economic costs of suppression,” they wrote in a supposed assessment of lockdown, “which will be high.” But just how high? And were they a price worth paying? As Sweden abolished all domestic Covid restrictions, it emerged with one of Europe’s lower Covid death tolls: the rate is 1,614 per million people, just over half the amount of Britain (2,335). Given that our death tolls were comparable at first (both among the worst anywhere), it’s hard to argue that there’s some demographic force which meant Covid was never going to spread in Sweden.

Per capire la Svezia, devi capire una parola difficile da spiegare, figuriamoci tradurre: lagom. Significa, in effetti, “perfetto-semplice”: non troppo, non troppo poco. Le persone che sono lagom non si distinguono o fanno storie: si fondono perfettamente - e questo è visto come una virtù. Vengono scritti saggi sul perché lagom riassume una certa mentalità svedese: che è brutto distinguersi, considerarsi migliori o essere un valore anomalo. Ecco perché è così strano che, durante i blocchi, la Svezia sia diventata l'anomalia ribelle del mondo. Gli svedesi la vedevano al contrario. Mantenevano la calma e andavano avanti: il blocco era un esperimento estremo, draconiano e non testato. Rinchiudere tutti, tenere i bambini fuori dalla scuola, sospendere le libertà civili, mandare la polizia a caccia di persone che portano a spasso i loro cani - e chiamare questa "cautela"? Anders Tegnell, epidemiologo statale svedese, non ha mai parlato di un "esperimento" svedese. Ha sempre detto che non poteva raccomandare un intervento di sanità pubblica che non fosse mai stato provato. Tegnell ha anche sottolineato un altro punto: che non ha affermato di avere ragione. Ci sarebbero voluti anni, sosteneva, per vedere chi fosse saltato nel modo giusto. Il suo calcolo era che, su una base dell'intera società, il danno collaterale dei blocchi avrebbe superato il bene che fanno. Ma lo sapresti solo se fosse così dopo qualche anno.Dovresti esaminare la diagnosi del cancro, le liste d'attesa degli ospedali, i danni educativi e, sì, contare i morti di Covid. Il problema con i blocchi è che nessuno guarda le immagini dell'intera società. Il team del professor Neil Ferguson dell'Imperial College di Londra lo ha ammesso, una volta, come una parentesi disinvolta. "Non consideriamo i costi sociali ed economici più ampi della soppressione", hanno scritto in una presunta valutazione del blocco, "che sarà alto". Ma quanto in alto? Ed erano un prezzo che valeva la pena pagare? Quando la Svezia ha abolito tutte le restrizioni interne al Covid, è emersa con uno dei più bassi numeri di vittime di Covid in Europa: il tasso è di 1.614 per milione di persone, poco più della metà della Gran Bretagna (2.335). Dato che all'inizio il nostro bilancio delle vittime era comparabile (entrambi tra i peggiori in assoluto), è difficile sostenere che ci sia una forza demografica che significhi che il Covid non si sarebbe mai diffuso in Svezia.