Ponder the excitable young male fogies hovering at the tendrils of the Garrick Club. Desperate for entry to this 19th-century institution in the heart of London’s West End, chomping at the bit for membership, their blood is up because a couple of spaces have appeared. Normally, with membership bursting at the seams at around 1,300, it’s an agonising wait for a few of the oldies to fall off their perches, or others to go broke and resign because they can’t pay their bar bills or the annual sub. Then, like a car parking space becoming free at Waitrose, it’s an unfeasibly polite (through gritted teeth) rush to bag the space. But not this time: modern scandal has wrapped around a few members and they’ve quit. The outrage? The revelation that they’re actually members. And not members of some death cult, some subterranean den of perversion, but simply an old building of grand staircase, elegant bars and dining rooms, whose walls are adorned with fine paintings, whose ceilings hang with chandeliers and whose members hold the privilege of being able to wear a pale pink and green silk tie (enabling a knowing nod at one another on a crowded Tube train) and who all share one vital statistic: they are men. Hence the scandal. This week The Guardian revelled in its scoop of obtaining a list of members – to those kohlrabi-munching, Lefty pip-squeaks a story up there with the most sensational of Julian Assange’s WikiLeaks – and in due course various of those members folded up their ties and cleared their tabs in the Irving Bar for the last time. The concept of the male-only club in today’s world; despised by so many and viewed by the Left as holding less intellectual rationale than terrorism.

Rifletti sugli eccitabili giovani maschi nebbiosi che indugiano sui viticci del Garrick Club. Alla disperata ricerca di un ingresso in questa istituzione del 19° secolo nel cuore del West End di Londra, desiderosi di aderire, il loro sangue è su di giri perché sono apparsi un paio di spazi. Normalmente, con gli iscritti che esplodono a circa 1.300, è un'attesa angosciante che alcuni dei vecchi cadano dai loro trespoli, o che altri vadano in rovina e si dimettano perché non possono pagare i conti del bar o l'abbonamento annuale. Quindi, come un parcheggio per un'auto che si libera a Waitrose, è una corsa incredibilmente educata (a denti stretti) per saccheggiare lo spazio. Ma non questa volta: uno scandalo moderno ha coinvolto alcuni membri e loro se ne sono andati. L'indignazione? La rivelazione che in realtà sono membri. E non membri di qualche culto della morte, di qualche covo sotterraneo di perversione, ma semplicemente un vecchio edificio con una grande scalinata, eleganti bar e sale da pranzo, le cui pareti sono adornate con pregiati dipinti, i cui soffitti sono appesi con lampadari e i cui membri hanno il privilegio di essere in grado di indossare una cravatta di seta rosa pallido e verde (che consente un cenno d'intesa a vicenda su un treno affollato della metropolitana) e che condividono tutti una statistica vitale: sono uomini. Da qui lo scandalo.Questa settimana il Guardian si è divertito con lo scoop di aver ottenuto un elenco di membri – per quei masticatori di cavolo rapa, Lefty squittisce una storia lassù con il più sensazionale WikiLeaks di Julian Assange – e a tempo debito vari di quei membri hanno sciolto i loro legami. e hanno svuotato i conti all'Irving Bar per l'ultima volta. Il concetto di club per soli uomini nel mondo di oggi; disprezzato da tanti e visto dalla sinistra come dotato di una logica meno intellettuale che del terrorismo.