Jordan has emerged as an unlikely defender of Israel despite its scathing criticism of the Gaza war and recent anti-Israeli protests. After Iran launched almost 200 drones and dozens of cruise and ballistic missiles on Saturday night, Jordan – which shares a lengthy border with Israel – scrambled its fighter jets overnight to shoot down many of the drones. Neither the IDF, the United States or Jordan offered exact figures on their involvement in the taking out of 99 per cent of Iran’s missiles and drones but reports suggest that most – if not all – drones were shot down outside Israeli borders, most likely in Jordan. Jordan’s government said on Sunday it intercepted “flying objects” that breached its airspace after it was closed shortly before midnight on Saturday.

La Giordania è emersa come un improbabile difensore di Israele nonostante le sue aspre critiche alla guerra di Gaza e alle recenti proteste anti-israeliane. Dopo che sabato notte l’Iran ha lanciato quasi 200 droni e dozzine di missili da crociera e balistici, la Giordania – che condivide un lungo confine con Israele – ha fatto decollare i suoi aerei da combattimento durante la notte per abbattere molti dei droni. Né l’IDF, né gli Stati Uniti, né la Giordania hanno offerto cifre esatte sul loro coinvolgimento nell’abbattimento del 99% dei missili e dei droni iraniani, ma i rapporti suggeriscono che la maggior parte – se non tutti – i droni sono stati abbattuti fuori dai confini israeliani, molto probabilmente in Giordania. . Il governo della Giordania ha dichiarato domenica di aver intercettato “oggetti volanti” che hanno violato il suo spazio aereo dopo la chiusura dello stesso, poco prima della mezzanotte di sabato.