Women, and increasingly middle-aged women, bear the brunt of the health anxiety machine. Adding to the burden, a recent Lancet report has set out the lifestyle factors deemed to raise the risk of breast cancer are the usuals: drinking too much, eating too much, and sitting around too much. To the great regret of this wine-loving hypochondriac, booze comes in for particular approbation. But in this case, it was another recommendation that caught my eye. One of the ways that women can apparently protect themselves against the spectre of breast cancer is by breastfeeding for a year for each child. I had heard this a few years ago and thought it was odd – breastfeeding for a year isn’t something within the control of many women, and even those who do have a baby can often barely get to the six-month mark without going mad. As a new mother myself, intimately aware of the dispiriting complexity of trying to get a tiny human to sustain herself through the imperfect medium of the nipple, I find the emphasis on breastfeeding as a way of protecting against breast cancer downright manipulative and coercive, as if we don’t have other things to worry about. The actual benefits are marginal: a 4 per cent reduction in risk for each year of breastfeeding. So why make women even more anxious about a deeply anxiety-making stage of life? Are those who don’t have children meant to worry that’ll also kill them? Stress is hardly good for health, and the stress of never sleeping because of total paranoid commitment to breastfeeding, or worrying that each glass of wine brings you closer to a slow and painful death, should be given equal or greater weighting. Otherwise you could die of stress trying not to die of cancer.

Le donne, e sempre più donne di mezza età, sopportano il peso della macchina dell’ansia per la salute. In aggiunta al peso, un recente rapporto di Lancet ha stabilito che i fattori legati allo stile di vita ritenuti aumentare il rischio di cancro al seno sono i soliti: bere troppo, mangiare troppo e stare seduti troppo. Con grande rammarico di questo ipocondriaco amante del vino, l'alcol riceve particolare approvazione. Ma in questo caso è stata un’altra raccomandazione ad attirare la mia attenzione. Uno dei modi in cui le donne possono apparentemente proteggersi dallo spettro del cancro al seno è allattare al seno per un anno per ogni bambino. Ne avevo sentito parlare qualche anno fa e pensavo che fosse strano: l'allattamento al seno per un anno non è qualcosa sotto il controllo di molte donne, e anche quelle che hanno un bambino spesso riescono a malapena a raggiungere i sei mesi senza impazzire. . Essendo io stessa una neomamma, intimamente consapevole della scoraggiante complessità di cercare di far sì che un piccolo essere umano si mantenga da sola attraverso l'imperfetto mezzo del capezzolo, trovo che l'enfasi sull'allattamento al seno come modo di proteggersi dal cancro al seno sia assolutamente manipolativa e coercitiva, poiché se non abbiamo altro di cui preoccuparci. I benefici effettivi sono marginali: una riduzione del rischio del 4% per ogni anno di allattamento al seno. Allora perché rendere le donne ancora più ansiose per una fase della vita che crea profonda ansia? Coloro che non hanno figli devono preoccuparsi di poterli uccidere?Lo stress difficilmente fa bene alla salute, e allo stress di non dormire mai a causa di un impegno paranoico totale nell’allattamento al seno, o di preoccuparsi che ogni bicchiere di vino ti avvicini a una morte lenta e dolorosa, dovrebbe avere un peso uguale o maggiore. Altrimenti potresti morire di stress cercando di non morire di cancro.