In 2017 Waitrose updated its ‘Essential’ range to include – amongst other things – eclairs, ironing water and hummus. Naturally, the media seized upon these bougie additions to the supermarket’s most basic offering and pilloried them as proof Waitrose was inaccessibly middle class. Fast forward seven years, though, and the case against hummus’s inclusion no longer holds. It is everywhere, with everyone, from packed lunches to petrol stations, posh delis to house parties. From being unknown outside of certain communities back when it was introduced en masse in the 1980s (Waitrose, incidentally, was the first supermarket to stock it, in 1989), hummus has become a staple; something we buy and consume almost as habitually as we do bread and milk. How did we get here? Thirty-five years isn’t long in the world of food, yet in the space of my lifetime hummus has transformed Britain’s culinary landscape. We are the hummus capital of Europe, accounting for approximately 40 per cent of regional sales, and second only to North America in terms of global consumption. Of course, these statistics should be seen in context; the fact that sales are low in the Middle East, where hummus is a cornerstone of regional cuisines, reflects their preference for freshly prepared hummus, not their consumption. But the manner and ease with which ready-made hummus has been assimilated in the UK says a lot about our prevailing food culture, and how it might change in the future.
Nel 2017 Waitrose ha aggiornato la sua gamma “Essential” per includere, tra le altre cose, eclair, acqua stirante e hummus. Naturalmente, i media hanno colto queste aggiunte esagerate all’offerta più basilare del supermercato e le hanno messe alla berlina come prova che Waitrose apparteneva inaccessibilmente alla classe media. Dopo sette anni, però, la causa contro l’inclusione dell’hummus non regge più. È ovunque, con tutti, dai pranzi al sacco alle stazioni di servizio, dalle gastronomie eleganti alle feste in casa. Dall'essere sconosciuto al di fuori di alcune comunità quando fu introdotto in massa negli anni '80 (Waitrose, per inciso, fu il primo supermercato a rifornirlo, nel 1989), l'hummus è diventato un alimento base; qualcosa che compriamo e consumiamo abitualmente quasi quanto facciamo con il pane e il latte. Come siamo arrivati qui? Trentacinque anni non sono tanti nel mondo del cibo, eppure nell’arco della mia vita l’hummus ha trasformato il panorama culinario britannico. Siamo la capitale europea dell’hummus, con una quota pari a circa il 40% delle vendite regionali e secondi solo al Nord America in termini di consumo globale. Naturalmente, queste statistiche dovrebbero essere viste nel contesto; il fatto che le vendite siano basse in Medio Oriente, dove l’hummus è una pietra angolare delle cucine regionali, riflette la loro preferenza per l’hummus appena preparato, non il loro consumo.Ma il modo e la facilità con cui l’hummus già pronto è stato assimilato nel Regno Unito la dice lunga sulla nostra cultura alimentare prevalente e su come potrebbe cambiare in futuro.
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