Trump has been sabre rattling about trade imbalances and has threatened to impose significant tariffs on imports into America. Even so, the Labour Government faces an enticing opportunity in the form of a possible trade deal with Trump’s America. This was a non-starter under President Biden and would presumably also have been impossible if Kamala Harris had become president. But it could happen under Trump. Mind you, although a considerable amount of preparatory work has been done, there is no doubting the barriers to securing a deal. We have to be aware that the benefits of trade aren’t only about securing stronger exports. They are also about securing cheaper imports. And we would need to face up to the inevitable concessions on US food exporters’ access to the UK market. There is also a huge barrier in the form of various Labour figures’ previous utterances about President Trump, especially those of our Foreign Secretary, David Lammy. It was grating to hear Emily Thornberry, now chairman of the House of Commons Foreign Affairs Committee, making disobliging remarks about Trump in the wake of his sweeping election victory. Labour’s leaders should take a leaf out of Winston Churchill’s book. Referring to Hitler’s invasion of the Soviet Union, an erstwhile foe of Churchill’s for many a year, in June 1941 he said: “If Hitler invaded Hell I would make at least a favourable reference to the Devil in the House of Commons.” It would be ironic if a Labour Government, led by ardent Remainers, secured a trade deal with the US, doing more to take advantage of Brexit than anything that the previous Conservative government had managed. If only.
Trump ha parlato con sfacciataggine degli squilibri commerciali e ha minacciato di imporre tariffe significative sulle importazioni in America. Ciononostante, il governo laburista si trova di fronte a un’allettante opportunità sotto forma di un possibile accordo commerciale con l’America di Trump. Questo non è stato possibile sotto il presidente Biden e presumibilmente sarebbe stato impossibile anche se Kamala Harris fosse diventata presidente. Ma potrebbe accadere sotto Trump. Intendiamoci, nonostante sia stato svolto un notevole lavoro preparatorio, non vi sono dubbi sugli ostacoli che si frappongono al raggiungimento di un accordo. Dobbiamo essere consapevoli che i benefici del commercio non riguardano solo la garanzia di esportazioni più forti. Stanno anche garantendo importazioni più economiche. E dovremmo affrontare le inevitabili concessioni sull’accesso degli esportatori alimentari statunitensi al mercato britannico. C’è anche un enorme ostacolo sotto forma di precedenti dichiarazioni di vari esponenti laburisti sul presidente Trump, in particolare quelle del nostro ministro degli Esteri, David Lammy. È stato gratificante sentire Emily Thornberry, ora presidente della commissione per gli affari esteri della Camera dei Comuni, fare commenti sgradevoli su Trump sulla scia della sua schiacciante vittoria elettorale. I leader laburisti dovrebbero prendere spunto dal libro di Winston Churchill.Riferendosi all’invasione dell’Unione Sovietica da parte di Hitler, un tempo nemica di Churchill per molti anni, nel giugno 1941 disse: “Se Hitler invadesse l’Inferno, farei almeno un riferimento favorevole al Diavolo nella Camera dei Comuni”. Sarebbe ironico se un governo laburista, guidato da ardenti sostenitori del Remain, si assicurasse un accordo commerciale con gli Stati Uniti, facendo di più per trarre vantaggio dalla Brexit di qualsiasi cosa fosse riuscita a fare il precedente governo conservatore. Se solo.
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