His support for diversity policies will surprise many given he has chafed at many corporate governance norms in the past. He has previously criticised City guidelines recommending non-executives leave after nine years as “destabilising” and “up the spout”. Sir Tim has in the past also said that boardrooms have become “havens of wokery and political correctness”. While Sir Tim defended the principle of diversity in business, he insisted JD Wetherspoon did not “impose” policies and instead considered it “a natural process”. He said: “I think our staff and customers just reflect the nature of the communities in which we trade. No disrespect to Joe Biden or Donald Trump, but they haven’t had much influence on our policies. “The difficulties multinational companies have in staying on the right side of popular opinion shouldn’t be underestimated, but understated policies may generally be preferable to virtue-signalling in sensitive areas.”

Il suo sostegno alle politiche sulla diversità sorprenderà molti dato che in passato ha sfregato in molte norme di governo societario. In precedenza ha criticato le linee guida cittadine che raccomandano il permesso non excutili dopo nove anni come "destabilizzante" e "Up the beccu". In passato Sir Tim ha anche affermato che le sale del consiglio di amministrazione sono diventate "paradisi di wokery e correttezza politica". Mentre Sir Tim ha difeso il principio della diversità negli affari, ha insistito sul fatto che JD Wetherspoon non "imponeva" politiche e lo considerava invece "un processo naturale". Ha detto: "Penso che il nostro staff e i nostri clienti riflettano solo la natura delle comunità in cui scambiamo. Nessuna mancanza di rispetto a Joe Biden o Donald Trump, ma non hanno avuto molta influenza sulle nostre politiche." Le difficoltà multinazionali hanno a rimanere dalla parte destra dell'opinione popolare non dovrebbero essere sottovalutate, non dovrebbero essere generalmente preferite per virtire le aree sensibili ".