That demands a response. In reality, Rachel Reeves, the Chancellor, needs to deliver an emergency Budget. A minor fiddling of the fiscal rules, and the almost certainly bogus savings in government spending she announced in her Spring Statement last week, are no longer of any significance. The UK needs a plan for growth that actually has some hope of working. It is not going to be easy. We have already racked up debts of more than 100pc of GDP, and the state is already taxing and spending at record levels. Against that backdrop, the markets won’t tolerate any attempt by the Chancellor to spend her way out of a looming recession. Instead, Labour needs to make radical reforms that will give the UK at least some chance of surviving what looks certain to be a very difficult few years ahead. First, and most importantly, we need to ditch the absurd net zero targets that are crushing British industry. We have already made huge cuts in our carbon emissions, and anyway we account for less than 1pc of the global total. We have more than played our part. Our attempt to “lead the world” has come at huge cost: destroying a North Sea oil industry that still has plenty of useful life in it; prevented us from fracking, even though shale oil and gas has proved completely safe in Canada and the US; and, worst of all, landed us with industrial energy costs twice as high as in America, and 50pc more than in France, wiping out industries such as chemicals, steel and building materials.
Ciò richiede una risposta. In realtà, Rachel Reeves, il cancelliere, deve fornire un budget di emergenza. Un lieve armeggiare le regole fiscali, e i risparmi quasi certamente fasulli nelle spese governative che ha annunciato nella sua dichiarazione di primavera la scorsa settimana, non hanno più alcun significato. Il Regno Unito ha bisogno di un piano per la crescita che in realtà ha una certa speranza di lavorare. Non sarà facile. Abbiamo già raccolto debiti di oltre 100 % di PIL e lo stato sta già tassando e spese a livelli record. In questo contesto, i mercati non tollereranno alcun tentativo da parte del cancelliere di uscire da una recessione incombente. Invece, il lavoro deve fare riforme radicali che darà al Regno Unito almeno una certa possibilità di sopravvivere a ciò che sembra sicuramente essere molto difficile. Innanzitutto, e soprattutto, dobbiamo abbandonare gli assurdi obiettivi netti zero che stanno schiacciando l'industria britannica. Abbiamo già fatto enormi tagli alle nostre emissioni di carbonio e comunque rappresentiamo meno dell'1 % del totale globale. Abbiamo più che giocato la nostra parte.Il nostro tentativo di "guidare il mondo" ha avuto un costo enorme: distruggere un'industria petrolifera del Nord che ha ancora molta vita utile in essa; ci ha impedito di fracking, anche se il petrolio e il gas di scisto si sono rivelati completamente al sicuro in Canada e negli Stati Uniti; E, peggio ancora, ci ha fatto atterrare con i costi energetici industriali due volte più alti come in America e il 50 % più che in Francia, spazzando via industrie come sostanze chimiche, acciaio e materiali da costruzione.
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