Simon Harris, the foreign minister, declared that Ireland must “remain true to our European values”, by which he presumably meant America’s old ones. Trinity College Dublin advised staff not to respond to American inquiries about DEI-linked research. The Irish Times condemned Washington’s letters as “unwanted foreign interference” – without quite explaining why DEI, itself an American import, was welcome interference. Such questions are rarely asked, largely because these ideas were never really debated. That, too, is a measure of American soft power: its values stream in through Netflix, filter down through HR departments, and echo through NGOs – not as ideology, but as moral instinct. Consider the Gender Recognition Act of 2015. It allows a person to change legal sex by obtaining a certificate, and it passed with barely a whisper of dissent. When RTÉ in 2022 briefly gave airtime to gender-critical women, activists threatened to uninvite them from Pride events. Micheál Martin, now Taoiseach, dismissed the segment as “toxic” and added: “We don’t need that kind of debate in Ireland.” If that sounds patronising, it’s because it is. Martin, like many of his colleagues – including Norma Foley – is a former teacher. And it shows. They speak in the platitudinous simplicities of the classroom: this is kind, that is not. The possibility that a complex issue might involve competing, even irreconcilable rights is quietly set aside. But outside the classroom, the tune is changing. Corporate America is starting to backtrack. In 2023, references to “diversity” and “DEI” in Fortune 100 company filings dropped by 22 per cent. Even BlackRock – once the $11.5 trillion engine room of woke capitalism — has scaled back its language, just three years after CEO Larry Fink declared the firm must “embed DEI into everything we do.” Ireland may soon find itself pulled in two directions: between its economic lifeline – US multinationals – and the values of its progressive elite. It remains to be seen whether it will toe the new line coming from Washington, or remain a stubborn holdout for wokeism: a relic of a cargo cult of bad ideas already tapering out elsewhere. But if Irish leaders choose that hill to die on, they should not delude themselves. It is not native ground.

Simon Harris, il ministro degli Esteri, dichiarò che l'Irlanda doveva "rimanere fedele ai nostri valori europei", con il quale presumibilmente intendeva vecchi dell'America. Il Trinity College Dublino ha consigliato al personale di non rispondere alle indagini americane sulla ricerca legata a Dei. L'Irish Times ha condannato le lettere di Washington come "interferenze straniere indesiderate" - senza spiegare abbastanza perché Dei, essa stessa un'importazione americana, è stato gradito interferenza. Raramente vengono poste tali domande, soprattutto perché queste idee non sono mai state veramente discusse. Anche questa è una misura del soft power americano: i suoi valori si trasformano attraverso Netflix, filtrano attraverso i dipartimenti delle risorse umane e riecheggiano attraverso le ONG - non come ideologia, ma come istinto morale. Considera la legge sul riconoscimento di genere del 2015. Permette a una persona di cambiare sesso legale ottenendo un certificato e ha superato a malapena un sussurro di dissenso. Quando RTÉ nel 2022 diede brevemente il tempo di trasmissione alle donne critiche di genere, gli attivisti hanno minacciato di non incoraggiarle da eventi orgogliosi. Micheál Martin, ora Taoiseach, ha respinto il segmento come "tossico" e ha aggiunto: "Non abbiamo bisogno di quel tipo di dibattito in Irlanda". Se questo suona condiscendente, è perché lo è. Martin, come molti dei suoi colleghi, tra cui Norma Foley, è un ex insegnante. E mostra.Parlano nelle banalità banali della classe: questo è gentile, non lo è. La possibilità che una questione complessa possa comportare che i diritti in competizione, anche inconciliabili, è tranquillamente messa da parte. Ma fuori dall'aula, la melodia sta cambiando. Corporate America sta iniziando a tornare indietro. Nel 2023, i riferimenti alla "diversità" e "DEI" nei documenti dell'azienda Fortune 100 sono diminuiti del 22 %. Perfino Blackrock - una volta che la sala macchine da $ 11,5 trilioni di capitalismo ha svegliato - ha ridimensionato la sua lingua, a soli tre anni dopo che il CEO Larry Fink ha dichiarato che l'azienda deve "incorporare Dei in tutto ciò che facciamo". L'Irlanda potrebbe presto trovarsi in due direzioni: tra la sua linea di salvataggio economica - multinazionali statunitensi - e i valori della sua elite progressiva. Resta da vedere se sarà la nuova linea proveniente da Washington, o rimarrà un testardo testardo per il wokeism: una reliquia di un culto merci di cattive idee già che si assottiglia altrove. Ma se i leader irlandesi scelgono quella collina su cui morire, non dovrebbero delludere se stessi. Non è un terreno nativo.