Police in Rio de Janeiro have been accused of decapitating a teenager and hanging his head from a tree during the deadliest gang crackdown in the city’s history. Dozens of disfigured, bloodied corpses were dragged from nearby forests and placed on plastic sheets lining the streets of the Brazilian city. About 132 people were killed in the crackdown in the Alemão and Penha favelas, higher than São Paulo’s Carandiru prison massacre in 1992, which killed 111. Officers launched the brutal operation against Rio’s criminal gangs on Tuesday as the country prepared to host international heads of state and diplomats for the Cop30 climate summit in Belem. Raquel Thomas, the mother of a 19-year-old killed in the raid, told local media: “They slit my son’s throat, cut his neck, and hung the head from a tree like a trophy. “They executed my son without giving him a chance to defend himself. He was murdered.”

La polizia di Rio de Janeiro è stata accusata di aver decapitato un adolescente e di aver appeso la sua testa a un albero durante la più sanguinosa repressione tra bande nella storia della città. Decine di cadaveri sfigurati e insanguinati sono stati trascinati dalle foreste vicine e posti su teli di plastica lungo le strade della città brasiliana. Circa 132 persone sono state uccise nella repressione nelle favelas di Alemão e Penha, un numero superiore a quello del massacro nella prigione di Carandiru di San Paolo del 1992, che ne uccise 111. Gli agenti hanno lanciato martedì la brutale operazione contro le bande criminali di Rio mentre il paese si preparava a ospitare capi di stato e diplomatici internazionali per il vertice sul clima Cop30 a Belem. Raquel Thomas, la madre di un diciannovenne ucciso nel raid, ha detto ai media locali: "Hanno tagliato la gola a mio figlio, gli hanno tagliato il collo e hanno appeso la testa a un albero come un trofeo. Hanno giustiziato mio figlio senza dargli la possibilità di difendersi. È stato assassinato."